martedì 27 gennaio 2015

Schmitt as Comparative Lawyer


In questo articolo la teoria di Schmitt viene apprezzata più dal punto di vista del diritto comparato che della filosofia del
diritto, mostrando come tale chiave di lettura offra più possibilità interpretative, specie in relazione a Leo Strauss, da un lato, e al sorgere del realismo politico
americano di Morgenthau, dall'altro.


...Tutto ciò impica, ovviamente, un ritorno, attraverso della comparazione, del pensiero giuridico al pensiero del politico. Nel senso preciso per cui il maschile del termine italiano vuole tradurre il neutro del tedesco Das Politisch, con punto o alcun riferimento alla politica, e meno che mai alla mera questione del governo efficace del mondo, ma alla dimensione stessa dell’esistenza storica in quanto esistenza sospesa tra la possibilità dell’ auto-affermazione e dell’annichilimento.
Una tale ‘teoria del politico’, fondata sullo stato di eccezione, cessa quindi di essere una mera teoria della ‘decisione per la risolutezza’, come disse una volta Loewith,[1] e diviene invece la concreta rappresentazione di origini genealogiche, mantenute come principi legali di ordinamento....




[1] Cfr. K. Loewith, Marx, Weber, Schmitt, Laterza, Roma, 1994, p. 137.



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