Author follows the Supreme Court evolving cases in delineating a real 'ontology' of non pecuniary losses and damages, distinguishing pure moral and physical injuries from 'existential' suffering, as a damage to the Person, and not to her Body, recoverable per se, when her fundamental rights are infringed.
L'autore condivide e apprezza l'opera di chiarificazione effettuata dalla Corte di Cassazione nel delineare le differenze ontologiche tra danno morale, biologico ed esistenziale, consentendo la risarcibilità di quest'ultimo in modo del tutto autonomo e scganciato da ogni riferimento al biologico. Si tratta non solo di un'operazione giuridicamente corretta, ma di civiltà : impedire la riduzione della Persona al suo corpo.
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